Popolo misterioso e affascinante, che ha parlato poco di sè. Così lo definisce Gerhard Herm nel suo libro. Tale autorevole considerazione è degna di fondamento atteso che la storia non è riuscita ancora a spiegare, se non attraverso interpretazioni e, talvolta, illazioni, come un popolo, la cui potenza ad un certo punto si è estesa dal Libano fino allo stretto di Gibilterra, sia scomparso solo dopo pochi secoli, lasciandosi dietro di sé molti, troppi interrogativi.Gente di lingua semitica, la cui presenza è data per certa già nel Paleolitico, ha avuto un ottimo rapporto con il mare, del quale si è servito per sviluppare il commercio partendo dai porti di Byblos, Tiro e Sidone con destinazione verso tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Nascita, splendore e decadenza di Cartagine, fondata dai Fenici, e le sue mire espansionistiche, ci forniscono l'immagine di un popolo a volte controverso, a volte stupefacente. Ricordiamo la sua determinante presenza anche in Sardegna. Importante anche il contributo dato dai Fenici nell'ideare i primi rudimenti dell'alfabeto.Queste ed altre notizie, a volte curiose, si traggono dalla lettura del libro di Gerhard Herm. Un testo che ha il pregio di rivelare storie affascinanti senza annoiare il lettore.